Perchè questo non è un mondo a parte, ma la vita vera

Una vera e propria cittadina con vie, piazze, giardinetti, negozi, il teatro, la chiesa, la pro loco, l’orto e gli appartamenti. Un progetto innovativo che rivoluziona il modo di intendere la cura e l’assistenza e che offre alle persone malate di Alzheimer e di demenza la possibilità di vivere la propria autonomia residua in libertà e al tempo stesso di usufruire della necessaria assistenza e protezione.

Il contributo architettonico

Una costruzione semplice, nulla del moderno razionalismo o delle linee architettoniche intricate, “Il Paese Ritrovato” ® doveva sembrare un pezzo di città, una composizione di case “normali e riconoscibili”, per creare la classica immagine rasserenante, che ognuno di noi ha negli occhi.

Esattamente come quando visitiamo un borgo, sconosciuto ma affascinante, con tutta la magia insita nella scoperta di ciò che si può scovare appena dietro l’angolo.

Ottenere l’effetto del classico insieme di edifici cittadini con le sovrapposizioni del tempo e la discordanza tra differenti proprietari è stato il filo conduttore del progetto architettonico, del progetto colore e del progetto illuminazione e, a lavori conclusi, pensiamo di esserci riusciti.

Arch. Ingrao Giovanni

 

Il contributo tecnologico

Gli abitanti de “Il Paese Ritrovato” ® sono costantemente supportati da personale specializzato e seguiti attraverso dispositivi non invasivi sia di tipo ambientale (domotica avanzata) sia di tipo fisiologico (sensori indossabili), per garantire al contempo adeguato sostegno all’autonomia residua e un aiuto nelle difficoltà quotidiane.

Il progetto di innovazione attraverso le tecnologie abilitanti dell’Ambient Assisted Living e nuove metodologie di gestione ed analisi sarà in grado attraverso la definizione di nuovi modelli adattativi e organizzativi di fornire monitoraggio, assistenza e sostegno alle persone affette da demenza di Alzheimer ed ai loro caregivers, sia in strutture protette che a domicilio.

Ing. Alberto Attanasio

 

Il progetto percettivo e il design delle Luci

La ricerca si è sviluppata in relazione alle qualità percettive riferite al colore di ambienti, degli arredi e delle componenti segnaletiche.

E’ l’aspetto fisico di un oggetto che permette alla persona di dedurne le funzionalità o i meccanismi di funzionamento, l’affordance. Più alta è l’affordance, più sarà automatico e intuitivo l’utilizzo di un dispositivo, di uno strumento, di un oggetto, ma anche di una scena artificiale in quanto si tratta di un sistema la cui presenza ha sempre un significato. In questo caso possiamo parlare di affordance ambientale.

Essendo la componente percettiva fortemente influenzata dalla luce, ogni attività di progetto è stata svolta in coordinamento con il progetto della luce artificiale.

Da anni ormai risulta comprovato che la illuminazione artificiale in coesistenza o no con la illuminazione naturale è fattore importante nella gestione delle persone con demenza di Alzheimer, considerando la necessità di compensazione del ritmo circadiano.

La luce aiuta ad identificare confini visivi, la luce aiuta a percepire profondità, la luce aiuta a comprendere planarità. Il suo progetto aiuta la comprensione anche locativa e direzionale.

B&B Color Design e Consuline

 

La palestra Sensoriale

La ricerca condotta dal Politecnico di Milano, Facoltà di Design, cerca di approfondire il rapporto tra i sensi e le differenti forme di memoria umana. Attraverso la stimolazione sensoriale si può effettuare una esperienza emotiva in grado di produrre benefici nei pazienti.

Il Laboratorio è composto da tre parti: una della stimolazione analogica che comprende librerie di immagini, di oggetti e di odori che possono comporre associazioni di vario tipo; una della interazione digitale, associando immagini e atmosfere olfattive; una della stimolazione esperienziale, accogliendo delle postazioni olfattive che il paziente può annusare e abbracciare recuperando una esperienza osmica profonda e fisica.

Il patrimonio di immagini, della fotografa Francesca Ripamonti, enfatizza l’aspetto evocativo e associativo, in grado di rimandare alla dimensione emotiva prima che al significato della immagine.

Anna Barbara (Politecnico di Milano – Facoltà del design) e Francesca Ripamonti

 

Sviluppo dell’arredo

il progetto degli arredi fonda le sue radici progettuali nella considerazione che gli ambienti di vita dedicati alle persone con limitazioni o degrado dei sistemi cognitivi possono essere considerati come luoghi interattivi. Essi possono fornire risposte ai bisogni legati alla perdita di orientamento spazio temporale, di agnosia e aprassia. La stimolazione contemporanea di alcuni canali sensoriali attraverso impulsi provenienti dall’ambiente attiva delle reazioni comportamentali che possono aiutare la persona a riacquisire alcune abilità rendendola autonoma ed in grado di svolgere attività della vita quotidiana.

Gli oggetti di arredo spesso riconducono la memoria a ricordi e stati d’animo che aiutano a sentirsi a proprio agio anche in spazi abitativi che non sono quelli che ci hanno accompagnato per tutta la vita; la funzionalità degli arredi e la facile comprensione del loro utilizzo aumenta la sensazione di adeguatezza e di tranquillità nel compiere azioni quotidiane che per talune persone possono non essere così semplici da portare a termine. In quest’ottica il progetto degli elementi di arredo “Il Paese Ritrovato” ® diviene in una prima fase uno studio di sistemi complessi quali: contenitori e accessori sensorizzati per il monitoraggio della persona con demenza all’interno degli ambienti di vita, come ad esempio il letto specifico con particolare attenzione alle correlazioni tra residente, operatori professionali e caregivers.

CFS e Il Mobile

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